Tutto il mondo che ruota intorno alle varie sfaccettature del benessere sembra essere immerso in un’ondata di energia positiva – devo dire che questo è decisamente qualcosa che apprezzo, ma riconosco anche che sia importante tracciare dei confini a livello personale, perchè tutta questa positività, ad un certo punto, può inziare ad essere troppa. Bisogna imparare ad affrontare anche gli aspetti negativi delle cose, essere in grado di viverli e, coscientemente, andare avanti – non puoi semplicemente nascondere le cose sotto al tappeto, perchè prima o poi verranno fuori comunque.
Più o meno questo è quello che è accaduto a me di recente, così ho pensato di condividere qualche parola su questa storia perchè potrebbe essere utile per qualcun’altro.
Io sono il tipo di persona che solitamente pretende tanto da sè stessa – sebbene riesca ad essere abbastanza realistica nei confronti delle altre persone, spesso finisco per avere invece alte aspettative verso di me. Anno dopo anno, ho imparato pian piano a gestire meglio questa cosa, a “lasciar correre” un po’ ogni tanto, a concedermi di fare (o non fare) le cose seguendo i miei tempi, ed a iniziare ad accettare di più le cose per quello che sono – non è facile, ma ne vale la pena.
Lo scorso anno ho subito un’operazione al seno (la seconda nel giro di pochi anni – preoccupante lì per lì, ma nulla di grave) e mi è servito un intero anno per “vivere” veramente quest’esperienza. Tutto è andato alla perfezione, non ho avuto nessuna complicazione dopo l’operazione come era accaduto la prima volta, ed io ero contenta per il fatto di sentirmi così in forma che non ho nemmeno perso giorni di lavoro (complice anche il vantaggio di lavorare da casa!). Sapevo che avrei ricevuto una chiamata per l’operazione, quindi ho avuto tutto il tempo per organizzarmi al meglio: cucinare e congelare cose da mangiare già pronte, assicurarmi che la dispensa fosse piena di tutti gli ingredienti che mi potrebbero essere stati utili, preparare in anticipo materiale per i social media per far andare comunque avanti la mia attività, programmare l’agenda in modo da non avere consulenze nei giorni subito dopo l’operazione, e, soprattutto, fare tantissime raccomandazioni al mio ragazzo sul continuare a mangiare bene, giusto nel caso che qualcosa andasse storto. Inoltre, devo riconoscere che il mio corpo ha davvero collaborato, recuperando in fretta ed al meglio.
“Guardiamo al lato positivo, sono stata così fortunata!” – questo è stato il mio mantra durante lo scorso anno. Non c’è nulla di sbagliato con tutta questa positività, giusto? Pur volendo essere d’accordo su questo punto, la verità è un po’ diversa… in pratica ho deciso di nascondere sotto al tappeto tutte le paure, ansie, preoccupazioni, lacrime, ed ogni altro pensiero negativo. Dovevano tornare a galla ad un certo punto…
Qualche settimana fa, leggendo una serie di cose nemmeno collegate (che parlavano di donne e mentalità/approccio verso sè stessi, ed altre cose invece legate al portare la pratica yoga al di fuori del tappettino – la maggior parte lette sulle pagine Instagram di Nicky Clinch e Kino MacGregor), ho finalmente capito che a volte devi smetterla di voler trovare a tutti costi il lato positivo delle cose e focalizzarti solo su di esso, ma devi semplicemente dare al tuo corpo ed alla tua mente un po’ di tempo per guarire. Questo era il punto mancante nella mia storia.
I miei clienti dicono spesso che apprezzano il mio approccio pieno di positività e quanto esso gli serva come ispirazione, ma è importante anche imparare a delineare qualche confine qui e là. Sì, senza dubbio sono stata fortunata, ho dovuto solo prendere un bello spavento e poi poter tirare un sospiro di sollievo perchè era andato tutto bene, avevo solo un’altra cicatrice – ma dovevo anche rispettare e riconoscere quello che è stato il mio percorso. Nell’ultimo anno, sia a causa di un dolore fastidioso e ricorrente che mi ha accompagnata per gran parte delparecchio tempo, sia per alcuni blocchi “emozionali”, non sono riuscita ad essere costante con la mia pratica yoga come avrei voluto – c’era sempre qualcosa ad un certo punto che mi bloccava, come la paura di ogni piccolo spiraglio che si potesse aprire durante la pratica (era una cosa anche legata a tutte le posizioni che vengono chiamate “heart openers” – se hai un pochino di familiarità con lo yoga, capisci quello che intendo quando parlo di “spiragli”, che non sono qualcosa di fisico ma più a livello di emozioni).. quindi ho iniziato ad evitare alcune posizioni per un po’, ed a volte finivo proprio per evitare tutta la pratica.
Capisco che per qualcuno questo discorso possa sembrare come una serie di scuse e devo ammettere che per un po’ l’ho pensato anche io – ad un certo punto mi sono convinta di essere semplicemente pigra ed aver iniziato ad inventare scuse di conseguenza… ecco tornato quell’atteggiamento che non mi concede nessun tipo di errore o debolezza! Poi però, ho provato a:
* essere semplicemente più gentile e comprensiva con me stessa
* pensare a quello che avrei detto a qualcuno che si fosse trovato nella mia stessa situazione
* accettare le cose per quello che sono e concedermi un po’ di tempo
* capire che queste non erano scuse, ma una barriera protettiva
Sono stati mesi ricchi di pazienza e comprensione, finchè non ho finalmente capito che era arrivato il momento di cambiare qualcosa. Durante gli ultimi anni ho lavorato tanto su me stessa per cercare di essere più presente e consapevole non solo riguardo l’alimentazione, ma in ogni aspetto della mia vita – il punto è che quando cerchi di evitare o nascondere una parte di quello che provi, non puoi essere del tutto presente e consapevole di quello che succede. Questo non vuole dire escludere a priori un senso di gratitudine o un approccio positivo, ma significa soltanto che hai imparato a rispettare e riconoscere sia gli aspetti positivi che quelli negativi per quello che sono: parte di te.
Capire che dovevo rispettare il mio percorso per quello che è, il mio corpo per essere stato forte, e me stessa per essere stata coraggiosa, mi ha fatto finalmente affrontare tutti gli spiragli che vanno via via aprendosi durante la pratica yoga e mi ha fatto accettare che “sì, sono stata fortunata e le cose sarebbero potute andare peggio, ma questo è il mio percorso, e se ha degli aspetti negativi va bene parlarne (e viverli) ad alta voce”.
Chiara x